Si intitola Quintessenza, allusione allo spazio aristotelico che definiva l'etere, e animerà la piazza del Museo MAXXI di Roma dal 24 maggio al 29 settembre.

A firmarlo è lo studio Grazzini Tonazzini Colombo, vincitore di NXT, il programma del MAXXI Architettura e Design contemporaneo diretto da Lorenza Baroncelli e curato da Pippo Ciorra, dedicato alla promozione di una nuova generazione di architetti.

In alternanza con il MAXXI L'Aquila, NXT promuove progetti site specific capaci di interagire con le architetture museali, trasformando lo spazio pubblico in una nuova dimensione fatta di socialità, svago, gioco, relax e contemplazione, pronte ad accogliere gli eventi estivi in programma.

Due anni fa la scena era stata di Dandalò, l'installazione ludica firmata da Atelier Remoto davanti a Palazzo Ardinghelli a L'Aquila. Quest'anno si torna alle origini, per dialogare con l'emblematica architettura di Zaha Hadid, così come per anni aveva fatto YAP - Young Architect Program.

Il volume di Quintessenza appare astratto, caratterizzato da una forte plasticità, rigoroso nelle forme, ma al tempo stesso mutevole al variare della luce grazie al materiale utilizzato: la lamiera zincata.

I piani verticali costruiscono tre scatole apparentemente identiche, che catturano lo sguardo, invitano ad avvicinarsi per scoprire cosa accade all'interno. E qui, come nelle migliori scenografie, ecco la magia di giochi d'acqua che non si fermano mai, continuando a scandire lo scorrere del tempo.

Quintessenza si confronta direttamente con i volumi del MAXXI, con le trame di piazza Alighiero Boetti e le direttrici urbane del quartiere, seguendo una maglia geometrica regolare; una proposta apprezzata dalla giuria "per la sua capacità di realizzare un vero e proprio padiglione, con un uso molto particolare del materiale di rivestimento, rispondendo appieno ai criteri di sostenibilità, facile realizzazione e qualità architettonica".

La scelta della lamiera zincata, pensata come provenienti da un uso precedente e destinata a nuovo impiego dopo lo smontaggio dell'installazione, minimizza infatti l'impronta di carbonio dell'intervento, nobilitando i materiali poveri di cantiere grazie alle sue tonalità argentate. Al tempo stesso, evoca sia i colori del cemento e dei pilastri della struttura che la storia industriale del luogo che la ospita.

Oltre alla realizzazione, Quintessenza sarà in mostra negli spazi del Centro Archivi del MAXXI insieme agli altri tre progetti finalisti di AMArchitectrue, Brunelli Ann Minciacchi e LandWorks e ai progetti vincitori del Premio italiano di Architettura (promosso e realizzato da MAXXI e La Triennale di Milano) e raccontati attraverso disegni, modelli, interviste e contributi video di approfondimento. 

+info: maxxi.art

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato il: